Il Centro Ambrosiano Oftalmico, l’Ospedale San Raffaele e Fatebenefratelli-Sacco promuovono la Campagna di Prevenzione alla Maculopatia e Retinopatia senile
La Campagna di Prevenzione della Maculopatia e Retinopatia senile, in quanto importante iniziativa medico sociale, ha avuto nuovamente il patrocinio del Ministero della Salute, della Società Oftalmologica Italiana e di IAPB Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità
Partendo dalla certezza che la miglior cura è sempre la prevenzione quest’anno sono 26 i Centri in 13 regioni in cui si potrà effettuare un esame gratuito volto alla rilevazione di queste due invalidanti patologie che, se non diagnosticate per tempo possono portare alla cecità. Gli screening saranno effettuati da equipe medico-infermieristiche altamente qualificate e dotate delle attrezzature più all’avanguardia.
La degenerazione maculare senile, legata all’invecchiamento della retina, colpisce in Italia oltre un milione di persone, soprattutto dopo i 65 anni, ma i numeri sono in crescita proprio perché sta aumentando la popolazione anziana potenzialmente candidata alla malattia. L’aspettativa di vita è in aumento nel mondo, ma vivere più a lungo è un premio senza valore se la qualità della vita è compromessa da cattive condizioni di salute e dalla perdita di autonomia, come quando si perde la capacità di vedere. Investire negli screening e in efficaci terapie per mantenere e migliorare le funzionalità dell’individuo è di cruciale importanza. “Questa è la linea da seguire e lo scopo e finalità del nostro impegno” afferma il dottor Lucio Buratto.
Per aderire alla campagna occorre consultare il sito www.curagliocchi.it
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Inaugurata all’Ospedale San Giuseppe la mostra “Vite in attesa”
2 anni agoApre all’Ospedale San Giuseppe di Milano l’esposizione “Vite in attesa”, percorso di storytelling visitabile gratuitamente fino alla fine di ottobre
Apre all’Ospedale San Giuseppe di Milano l’esposizione “Vite in attesa”, percorso di storytelling visitabile gratuitamente fino alla fine di ottobre.
C’è la neomamma che ha fatto pratica come zia e crede di sapere già tutto, ma quando ha tra le mani il suo primo figlio non sa da dove iniziare. C’è la coppia preoccupata che i fratellini accettino la sorellina in arrivo. C’è la dottoressa che ha riempito l’ambulatorio di giochi e stampe colorate, perché voleva un posto dove i bambini piangessero ma per non andare via. C’è il papà che non si muove da due ore, perché ha trovato una posizione congeniale per il suo piccolo in braccio e teme di svegliarlo. C’è il neonatologo che narra di quando ha voluto essere in sala parto a “tirar fuori” il suo stesso figlio, nei fatidici 60 secondi in cui bisogna far sì che tutto finisca bene. Sono solo alcune delle storie di “Vite in attesa”, il percorso espositivo di foto e racconti dedicato alla sorpresa della nascita, inaugurato oggi, presso il San Giuseppe di Via San Vittore, storico ospedale a due passi dalla Basilica di Sant’Ambrogio, dove sono nate intere generazioni di milanesi.
La mostra, aperta al pubblico da domani fino alla fine di ottobre, è un susseguirsi di volti di madri, padri, sorelle, fratelli, nonni, medici, infermieri, ostetriche. “Vite in attesa” di una nuova vita che sta per arrivare o è appena arrivata, con tutto il carico di dubbi, desideri e aspettative che porta con sé. Ritratti che raccontano gioie e paure, domande e risposte di tutti coloro che aspettano un bambino, per vederlo nascere e crescere. Perché l’attesa non è solo della madre, ma dell’intera famiglia, della cerchia di amici, del ginecologo e dell’ostetrica che seguono la gravidanza, di tutti quelli che vedono la pancia e sorridono, pensando al miracolo della vita. L’idea nasce dalla collaborazione tra il Gruppo MultiMedica, polo ospedaliero cui fa capo anche il San Giuseppe, e “Umani a Milano”, progetto di storytelling dedicato alla città che, dal 2013, ne “cataloga” gli abitanti: un umano al giorno, incontrato per caso, a cui viene chiesto un ritratto fotografico e un brevissimo racconto di quello che sta facendo lì, in quel momento. L’iniziativa vede il contributo di Rilastil, marchio storico di Istituto Ganassini, da sempre attento alle esigenze dermatologiche delle mamme.
“Ogni tentativo di descrivere il viaggio del venire al mondo si scontra con l’impossibilità di dialogare con quei ‘naviganti’ sfiniti e muti che sono gli umani neonati, quindi non si può fare altro che provare a raccontare chi aspetta, chi freme, chi si prepara come può ad accogliere i nuovi arrivi”, spiegano Bianca Borriello e Stefano D’Andrea, storyteller di “Umani a Milano”. “Abbiamo cercato di cogliere le facce di un terminal affollato, sempre aperto, pronto a tutto: il reparto maternità dell’Ospedale San Giuseppe. Le pose incerte e quelle più salde, l’infinito alfabeto degli sguardi e gli accenni di discorsi che precedono o seguono il momento della nascita, ‘l’atterraggio nel mondo dei nati’. Volevamo alzare il volume dei crocchi di parenti e l’intensità delle luci nelle stanze, affinché quel momento di innesco, attraverso il quale inizia la storia di ognuno, avesse la sua meritata celebrazione. Abbiamo scattato decine di foto e registrato ore di frasi per lo più masticate, grossolane e timide, di genitori nuovissimi o rinnovati, e quelle sicure dei medici, delle ostetriche, delle infermiere, alleati e guide insostituibili per ogni piccolo nucleo di esseri che si accinge a diventare famiglia. È stato bellissimo, ma di certo non abbiamo svelato segreti, perché nessuna magia che si rispetti lo consente”.
“La mostra ‘Vite in attesa’ si compone dei racconti, per parole e immagini, di alcune delle tante persone che hanno vissuto un momento emozionante all’interno del nostro Dipartimento Materno Infantile”, afferma Daniele Schwarz, Amministratore Delegato, Gruppo MultiMedica. “L’iniziativa si lega a un progetto che abbiamo intrapreso tre anni fa, intitolato ‘Curarsi ad Arte’, volto all’umanizzazione delle pratiche di cura attraverso il ricorso all’arte e alla bellezza. L’obiettivo è quello di dar vita, all’interno di un ambiente inconsueto ma pregnante, come un ospedale, a un percorso espositivo che renda ‘più bello’ il luogo fisico e, allo stesso tempo, rivesta un ruolo ‘terapeutico’, in grado cioè di migliorare la partecipazione emotiva al cammino di cura intrapreso dai nostri pazienti. Ormai diversi studi ipotizzano una correlazione tra cultura, qualità della vita e benessere psicologico. Ci auguriamo siano in molti a visitare la mostra, addentrandosi in Ospedale e immergendosi nelle storie che i nostri ospiti, così ci piace definirli, ci hanno voluto raccontare”.
“Ogni anno nel nostro reparto sono circa 1.400 le nuove vite in arrivo, che portano con sé altrettante storie, all’apparenza simili, in realtà tutte uniche, sempre nuove e irripetibili”, commenta Stefano Bianchi, Direttore del Dipartimento materno-infantile dell’Ospedale San Giuseppe. “Tutto il nostro staff opera secondo la convinzione che la qualità della vita fisica e intellettiva dell’adulto dipenda in gran parte non solo dall’assistenza ricevuta alla nascita, ma anche da quella data alla madre e alla famiglia durante tutta la gravidanza. Un’assistenza che non si concentra solo sul piano meramente clinico ma sa abbracciare anche la sfera emozionale, per far sì che tutte queste ‘storie in attesa di nascere’ possano iniziare nel migliore dei modi”.
“Abbiamo voluto sostenere il progetto ‘Vite in attesa’ perché, in linea con la nostra filosofia aziendale, stabilisce una comunicazione empatica con le mamme, avvicinandosi in modo discreto a un periodo tanto significativo quanto delicato quale è quello dell’attesa”, dichiara Vittoria Ganassini, Head of Corporate Communication, CSR and Strategic Planning di Istituto Ganassini, da sempre vicino alle donne con il brand Rilastil. “Il progetto coinvolge non solo le mamme ma anche i papà, i nonni, i fratellini e i professionisti che lavorano presso l’Ospedale San Giuseppe di Milano, al fine di sottolineare l’importanza di una connessione umana autentica e forte in un momento intimo e, allo stesso tempo, condiviso. Per Rilastil fotografare le persone che vivono giorno dopo giorno, istante dopo istante, la maternità, significa specchiarsi nei loro occhi. Un concetto concreto e vivo di filantropia aziendale che, attraverso la narrazione, vuole rappresentare per ciascun attore coinvolto nel percorso di nascita la capacità di riconoscere, accogliere e proteggere le attese, i sogni e le speranze delle future mamme”.
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Anti-contraffazione dei farmaci: Molteni si adegua alla normativa UE
2 anni agoPer combattere la contraffazione dei farmaci, a Bologna il 20 marzo si è tenuto l’evento “Packaging 4.0” sulla serializzazione delle confezioni
L’Unione Europea prende posizione contro la contraffazione dei farmaci (Direttiva 2001/62/UE), Molteni Farmaceutici si adegua alla Direttiva anche se l’Italia può usufruire di una proroga fino al 2025. A spiegare i benefici di questa scelta Tiziano Petrucciani, direttore qualità e sviluppo tecnologico della farmaceutica toscana Molteni che, mercoledì 20 marzo ha tenuto un key-speech sulla serializzazione delle confezioni medicinali: requisito regolatorio ed opportunità per l’Innovazione Tecnologica presso la Fondazione Golinelli di Bologna (Via Paolo Nanni Costa 14) durante l’evento Packaging 4.0: efficienza e flessibilità al servizio della mass customization.
Molteni Farmaceutici dallo scorso Febbraio ha iniziato a utilizzare identificativi univoci (UI) e sistemi anti-manomissione (sistemi “Tamper Evident”) per tutti i farmaci esportati in Europa soggetti a prescrizione. Da febbraio di quest’anno infatti è in vigore in tutti gli Stati Membri il nuovo sistema europeo di anti-contraffazione del farmaco con lo scopo di prevenire la falsificazione dei medicinali e la distribuzione di quest’ultimi sul mercato. L’Italia ha chiesto una deroga fino al 2025, ma i produttori farmaceutici italiani hanno dovuto adeguarsi alla normativa europea per quanto riguarda il confezionamento per l’esportazione nei vari Stati Membri.
“La compliance con i requisiti della FMD (Falsified Medicine Directive) – spiega Petrucciani – ha recentemente spinto le aziende farmaceutiche che esportano in Europa, a dotarsi di un sistema in grado di gestire il processo della serializzazione delle confezioni medicinali. A questo scopo Molteni ha investito in una complessa infrastruttura informatica in grado di supportare un costante scambio di dati, sia verso l’interno, sia verso l’esterno, con partners e enti regolatori europei. I costi di investimento necessari per realizzare una soluzione adeguata sono sicuramente ingenti, ma, inserendo il progetto della serializzazione, legato di per sé ad una stringente necessità di compliance, in un più ampio contesto progettuale aziendale, è possibile cogliere un’opportunità di crescita per l’azienda, costituendo il punto di partenza di un percorso di innovazione tecnologica”.
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Influenza, da lunedì 28 ottobre in Lombardia il via alle vaccinazioni
1 anno agoGià prenotate 900.000 dosi del vaccino contro l’influenza. Semplificato l’iter per l’approvvigionamento, da oggi i medici possono rifornirsi in farmacia
Da lunedì, 28 ottobre, in Lombardia, è possibile sottoporsi alla vaccinazione antifluenzale. Importanti novità riguardano la ‘campagna antinfluenzale 2019/20’ presentata dall’assessore al Welfare, Giulio Gallera con il presidente di Federfarma Lombardia, Annarosa Racca.
SEMPLIFICATO ITER PER L’APPROVVIGIONAMENTO
“Vogliamo che il maggior numero dei nostri concittadini over 65, auspicabilmente tutti – ha detto Gallera – possa vaccinarsi. Per questo, grazie alla collaborazione di Federfarma Lombardia, abbiamo semplificato l’iter che dovranno seguire i medici di medicina generale per approvvigionarsi. Da oggi, infatti, possono prenotare i sieri e andare a ritirarli più volte presso la loro farmacia di riferimento“.FARMACIE PARTNER STRATEGICHE
“Le farmacie – ha aggiunto Gallera – sono partner strategiche. Se prima il medico doveva andare alle Ats a recuperare i vaccini e poi li doveva tenere nel proprio studio, oggi non è più così“.NUMERI CONFERMANO VALIDITÀ NUOVO SISTEMA
Ad oggi sono 5.185 i Medici di medicina generale che hanno già prenotato nel sistema informativo di gestione la distribuzione dei vaccini per un totale di 900.000 vaccini influenzali e oltre 80.000 pneumococcici.RACCA: L’IMPORTANZA DELLA PROSSIMITÀ
“Siamo davvero soddisfatti di questo accordo con la Regione Lombardia – ha aggiunto Annarosa Racca – per la distribuzione in farmacia delle dosi di vaccino antinfluenzale. Il nostro supporto evidenzia in particolare l’importanza della prossimità per l’efficacia di tutti gli interventi di prevenzione. Per questo, affiancare il nostro Sistema Sanitario Regionale nell’implementazione di una strategia preventiva imprescindibile, qual è appunto la vaccinazione antinfluenzale, valorizza proprio una delle principali caratteristiche della farmacia, che con la propria accessibilità e professionalità si conferma un fondamentale presidio sanitario sul territorio“.LE INDICAZIONE DELL’OMS
L’Organizzazione Mondiale della Sanità indica quale obiettivo primario della vaccinazione antinfluenzale la prevenzione delle forme gravi e complicate di influenza e la riduzione della mortalità prematura in gruppi ad aumentato rischio di malattia grave.LE GRATUITÀ
Sulla base di tali indicazioni le persone alle quali viene raccomandata ed offerta gratuitamente la vaccinazione sono:– Soggetti di età pari o superiore a 65 anni.
– Bambini di età superiore ai 6 mesi, ragazzi ed adulti
– Affetti da patologie che aumentano il rischio di complicanze da influenza
– Donne in gravidanza – Lungodegenti
– Medici e personale sanitario di assistenza.
– Familiari e contatti di soggetti ad alto rischioINFLUENZA, COSTI ELEVATISSIMI PER LA SANITÀ PUBBLICA
Ogni anno l’influenza determina elevati costi a carico della comunità, sia in termini di spesa sanitaria (farmaceutica e ospedaliera) che di costi sociali, per le assenze dal lavoro per cure proprie e dei familiari. Inoltre il ricorso all’ospedalizzazione per il trattamento di forme influenzali, anche non complicate, soprattutto in persone anziane comporta serie ripercussioni sulla ricettività dei reparti ospedalieri con possibili disfunzioni operative.IL MONITORAGGIO DELL’ANDAMENTO DEI CASI
Con la collaborazione di circa 100 Medici di medicina generale e dei Pediatri di libera scelta, da ottobre a marzo, è monitorato l’andamento dei casi di influenza attraverso il sistema di sorveglianza Influnews.Post Views: 2