Apnee notturne, presentata proposta di Legge per riconoscerla come malattia cronica

Le apnee notturne rappresentano una patologia troppo spesso sottovalutata, che però arreca un danno considerevole in chi ne soffre. Ora il Governo ha presentato una proposta di Legge per renderla malattia cronica, sul responso c’è ottimismo.

Apnee notturne, potrebbe diventare malattia cronica

L’onorevole Carolina Varchi è la prima firmataria della nuova proposta di legge per rendere l’apnea ostruttiva nel sonno, comunemente conosciuta come apnea notturna, una malattia cronica. Un passo in avanti decisivo verso il riconoscimento di una patologia alla quale non si è mai prestato troppa attenzione. È proprio Carolina Varchi, capogruppo Fdi in Commissione Giustizia della Camera, a farsi portavoce della discussione, spalleggiata però da altri onorevoli. Se la proposta di Legge numero 765 dovesse andare in porto, le apnee notturne diventerebbero sia una malattia cronica che invalidante. Questo comporterebbe delle agevolazioni non da poco in chi ne soffre. Oltre che un riconoscimento reale e veritiero di quello che comporta soffrire di questa patologia. Ora si attende il via libera ma nell’aria filtra ottimismo.

Che cosa dice la proposta di Legge

La proposta, presentata direttamente a Montecitorio, nel corso di una conferenza stampa, nella quale Carolina Varchi ha spiegato punto per punto in che cosa consiste. “L’assegnazione di uno specifico codice ai fini dell’esenzione dalla spesa sanitaria, l’istituzione di centri specializzati OSA, l’erogazione di dispositivi terapeutici e la tutela dei lavoratori attraverso il lavoro agile per le forme più gravi. Attraverso questo provvedimento vogliamo quindi tutelare i cittadini affetti da questa patologia, troppo spesso sottovalutata e che, se trascurata, può causare l’insorgenza di patologie ben più gravi”.

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Quali sono i rischi delle apnee notturne

Ma perché c’è l’esigenza di rendere le apnee notturne una malattia cronica e invalidante? Per capirne i motivi è necessario partire dai rischi, che come si potrà notare non sono pochi. In media, gli uomini ne soffrono più delle donne, con un rapporto di circa 3/1. Attualmente, secondo le stime, solamente in Italia ne soffrono circa sette milioni di adulti impattando economicamente sulle casse dello stato per circa tre miliardi di euro. Tralasciando i numeri e gli aspetti economici, che comunque sono importanti, concentriamoci sui rischi che lo sono ancora di più. Chi soffre di questa patologia ha un maggiore fattore di rischio nello sviluppo di Infarto, ictus, obesità, diabete e ipertensione. A tutto questo si aggiunge una cattiva qualità del sonno che comporta stanchezza e sonnolenza anche durante il periodo di veglia. Questo ha la naturale conseguenza che l’attenzione sia minore rispetto a quella che ha chi non ne soffre, provocando così più incidenti e infortuni, sia sul lavoro che altrove.

Quali sono i sintomi

Giunti a questo punto non rimane che capire quali sono i sintomi più comuni delle apnee notturne, tenendo conto che questi si suddividono tra il sonno e la veglia. Per quanto riguarda le ore notturne, i sintomi più ricorrenti sono il russamento, una forte sudorazione, un generale senso di soffocamento durante il sonno, frequenti risvegli e pause respiratorie improvvise. Per quanto riguarda invece le ore diurne, i sintomi più consueti sono il mal di testa mattutino, una forte stanchezza al momento del risveglio, una generale scarsa concentrazione, un’eccessiva sudorazione e disturbi dell’umore. Ovviamente, come sempre quando si parla di sintomi, non è obbligatorio riconoscerli tutti, talvolta è possibile che si manifestino solo alcuni di essi.

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