Renzi: “Insultato per voto su Salvini, ma garantismo non è fuggire da processi” 

“Dopo il mio intervento sull’autorizzazione a procedere contro Salvini, sono stato oggetto di attacchi e insulti da parte di molte testate di destra. E, ovviamente, chi qualche mese fa pubblicava copertine dicendo che io e Salvini eravamo la stessa cosa oggi tace, provando a nascondersi dietro un pudico silenzio. Purtroppo, questo è il destino di chi fa politica senza curarsi di cercare il consenso. La vicenda Salvini esigeva l’autorizzazione per le ragioni esposte in Aula. Questo Paese ha comunque bisogno di una cura garantista. Ma il garantismo non significa fuggire dai processi: il garantismo significa rispettare le regole”. Lo scrive Matteo Renzi nella sua e news. 

“Difficile spiegare -aggiunge il leader di Italia viva- la differenza a chi come la Lega è entrata in Parlamento agitando il cappio giustizialista e oggi chiede semplicemente impunità. Continuo a sperare che, prima o poi, tutte le forze politiche comprendano la necessità di una seria discussione sul rapporto tra magistratura e politica. Nel frattempo, mi prendo gli insulti volanti e gli imbarazzati silenzi. Un anno fa, abbiamo tolto a Salvini la possibilità di prendersi i ‘pieni poteri’: quella scelta mi è costata tanto in termini di consenso e di mal di stomaco. Ma è la scelta che consente all’Italia di stare tra i paesi guida dell’Unione Europea e di non seguire l’Ungheria in Europa e il Brasile sul Covid. Lo rifarei domattina”. 

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