Covid e Rsa, le regole per le visite

Arrivano le regole per le visite nelle Rsa. “Ho appena firmato l’ordinanza che consentirà le visite in piena sicurezza in tutte le Rsa. Ringrazio le Regioni e il Comitato tecnico scientifico” per l’emergenza Covid “che hanno lavorato in sintonia con il ministero della Salute per conseguire questo importante risultato. E’ ancora necessario mantenere la massima attenzione e rispettare le regole e i protocolli previsti, ma condividiamo la gioia di chi potrà finalmente rivedere i propri cari dopo la distanza indispensabile per proteggerli” annuncia su Facebook il ministro della Salute, Roberto Speranza. 

“Finalmente superiamo anche il lockdown degli affetti – afferma in una nota Mariastella Gelmini, ministra per gli Affari regionali e le autonomie – Adesso ci sono le condizioni affinché si possa consentire ai degenti vaccinati delle Rsa di ricevere visite, tanto più che in quelle strutture il personale sanitario è tutto già immunizzato. Con l’ordinanza del Ministero della Salute e con i protocolli definiti dal Comitato tecnico scientifico e dalle Regioni i nostri anziani saranno presto meno soli. Un altro importante passo verso un ritorno graduale alla normalità”. 

GREEN PASS – Green Pass alla mano per accedere nelle Rsa e poter finalmente rivedere i propri anziani, dopo mesi di distanza forzata dettata dalla pandemia. L’ordinanza, che ha come data in calce quella di oggi, sabato 8 maggio, vigilia della Festa della mamma, avrà “effetto immediato”, precisano dal ministero della Salute.  

Come si legge nel testo, infatti, entra in vigore dal momento della sua adozione e resterà valida fino al 30 luglio 2021. Uno dei punti salienti è proprio il Green Pass: al terzo comma dell’articolo 1 viene spiegato che i familiari e i visitatori, al momento dell’accesso, dovranno esibire esclusivamente agli incaricati delle verifiche (nel rispetto delle disposizioni in materia di protezione dei dati personali) le “certificazioni verdi Covid-19”, previste dal decreto legge del 22 aprile.  

Un concetto ribadito anche nel documento che detta le Modalità di accesso/uscita di ospiti e visitatori in queste strutture. I Green Pass, viene spiegato, “possono essere un utile strumento di orientamento alla regolamentazione delle visite e delle uscite programmate, compatibilmente con la situazione locale e con la specificità di servizi e strutture che possono accogliere utenti con diverso grado di fragilità e rischio di trasmissione infettiva”. Viene puntualizzato anche che “il possesso e la presentazione delle certificazioni verdi non sostituisce il rispetto delle misure di prevenzione e contrasto della diffusione del contagio né l’interruzione di programmi di screening ove previsti”. 

L’ordinanza disciplina l’accesso di familiari e visitatori a strutture di ospitalità e lungodegenza, residenze sanitarie assistite, hospice, strutture riabilitative e strutture residenziali per anziani, autosufficienti, e strutture residenziali socio-assistenziali. Accesso, si legge nel testo, consentito nel rispetto del documento che detta le Modalità di accesso e uscita, adottato dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, come integrato e validato dal Comitato tecnico scientifico per l’emergenza coronavirus. Documento che costituisce parte integrante dell’ordinanza. 

Al comma 2 dell’articolo 1 si precisa che “il direttore sanitario o l’autorità sanitaria competente, in relazione allo specifico contesto epidemiologico, possono adottare misure precauzionali più restrittive necessarie a prevenire possibili trasmissioni di infezione”.  

SPAZI APERTI – “In presenza di condizioni climatiche favorevoli, vanno sempre privilegiati gli incontri in spazi aperti e allo scopo dedicati” si legge nel documento. “Deve essere vigilato l’adeguato distanziamento tra visitatore e ospite – si precisa – e quello fra gruppi familiari diversi contemporaneamente presenti, previa valutazione della configurazione degli spazi esterni e della loro superficie, per calcolare il numero massimo di visite ammissibili contemporaneamente, avendo cura di garantire riservatezza e intimità a familiari e ospiti”. Inoltre “deve essere garantita, per quanto possibile, la separazione fra gli spazi esterni utilizzabili per le visite e quelli utilizzati per altre funzioni o da soggetti presenti a diverso titolo nella struttura”.  

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