App Immuni, Zaia: “Dico no, non funziona” 

“Così com’è la app Immuni non funziona, e crea problemi: non abbiamo il governo della sanità e crea solo una babele ingestibile dove il cittadino decide cosa fare e cosa non fare. Io non affosso l’idea ma come è stata progettata non funziona”. E’ netto il parere del presidente del Veneto Luca Zaia sulla app in via di sperimentazione in quattro regioni. “Nessuna contrapposizione, ma in Veneto stiamo studiando invece la ‘biosorveglianza che permette di sapere chi sono i positivi e dove sono, con informazioni precise”. 

E sul tema delle frontiere, “stiamo morendo di incertezze. Noi non rappresentiamo i nostri interessi a livello europeo, dall’Italia è necessario portare l’istanza che ci sia un minimo di coordinamento europeo. Detto ciò, vediamo che non ci aprono le frontiere come se fossimo degli appestati mentre ad altri le aprono. Noi in Veneto – continua Zaia – abbiamo un sistema sanitario che funziona, siamo in grado di circoscrivere focolai ma non perseguitiamo i turisti con tamponi e altro”. 

“Serve anche un coordinamento delle linee aeree insieme alle frontiere a livello europeo – ha spiegato – ed è necessario l’impegno del governo perché questa incertezza ci uccide, ci vuole un coordinamento europeo per stabilire regole minimali e dare certezze agli operatori”, ha detto ancora. 

In ogni caso, “in Veneto da oggi le frontiere sono aperte, siamo una regione Covid free, e non voglio stressare i turisti con i test: il turismo è libero per concezione”. “Questo non vuol dire essere irresponsabili ma calcolare i rischi e mantenere alta la vigilanza”, ha spiegato. 

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