Vaccini e reazioni, gli esperti: “Sono rarissime” 

“Secondo la letteratura scientifica disponibile, le reazioni allergiche ai vaccini sono eventi estremamente rari che si possono potenzialmente verificare con tutte le tipologie di vaccino”. Lo sottolineano gli esperti dell’Associazione allergologi immunologi italiani territoriali e ospedalieri (Aaiito), che dopo alcuni episodi segnalati a seguito della somministrazione del vaccino anti-Covid di Pfizer/BioNTech ci tengono a tranquillizzare i pazienti: nemmeno quelli che hanno avuto in passato forme allergiche gravi dovrebbero essere automaticamente esclusi dalla campagna di profilassi contro Sars-CoV-2, sostengono gli specialisti lanciando tre proposte alle Istituzioni. Fra le altre, la creazione di un Registro delle reazioni allergiche.  

In una nota firmata dal presidente Riccardo Asero, Aaiito suggerisce innanzitutto di “programmare una comunicazione puntuale volta a rassicurare i circa 15 milioni di italiani che vario titolo sono affetti da una forma di allergia lieve e comunque non grave, che temendo una possibile reazione allergica potrebbero scegliere di non aderire alla campagna vaccinale”. L’Associazione chiede inoltre di “non escludere a priori dalla prossima campagna vaccinale le persone con gravi pregresse allergie, considerando la possibilità di programmare la vaccinazione in ambiente protetto presso le strutture di allergologia distribuite sul territorio nazionale”. 

Infine, propone di “istituire un Registro delle reazioni allergiche da vaccino mRna BNT162b2” di Pfizer/BioNTech, “in modo da potere studiare approfonditamente dal punto di vista allergologico questi soggetti e identificare eventuali fattori di rischio da applicare alla popolazione generale in attesa di vaccinazione”. 

“Le reazioni vaccinali, oltre ad essere estremamente rare, sono anche imprevedibili – evidenziano gli allergologi – come dimostrato dall’ultimo caso segnalato negli Stati Uniti” in Alaska, in un’operatrice sanitaria “che non sembrava presentare alcun fattore di rischio per gravi allergie pregresse. In tutte le campagne vaccinali sono sempre previsti dei protocolli di monitoraggio delle reazioni allergiche, post somministrazione del vaccino”, ricordano poi gli esperti Aaiito.  

“Secondo la World Allergy Organ – aggiungono – gli unici fattori di rischio, che la letteratura scientifica considera, per reazioni allergiche vaccinali sono la pregressa reazione allergica al vaccino e una sottostante mastocitosi. Pertanto, considerato che l’attuale campagna vaccinale con mRna BNT162b2 non ha un pregresso, non è possibile analizzare uno storico”. 

Gli allergologi fanno infine notare che “nel Regno Unito, a ieri, non si sono verificate altre reazioni vaccinali su oltre 138.000 pazienti trattati dopo le prime due segnalate”. E concludono: “Alla luce della segnalata possibile reattività al polietilenglicole (Peg) presente nel vaccino mRna BNT162b2, in corso di somministrazione nel Regno Unito, negli Usa e auspicabilmente a breve in Italia, i pazienti a cui somministrare il vaccino in condizioni protette potrebbero eventualmente comprendere anche i soggetti con comprovata storia di reazioni allergiche a farmaci contenenti Peg, di cui è disponibile elenco”. 

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