Sindaco Messina contro Conte: “Macché soldi, è gioco delle tre carte” 

“Macché soldi ai Comuni che il premier Conte ha tanto decantato ieri sera. Questo è il gioco delle tre carte, perché i 4,3 miliardi di euro che sono stati annunciati ieri sera dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte non sono altro che l’anticipazione del fondo di solidarietà dei Comuni, cioè sono soldi dei Comuni. In altre parole sono dei fondi, circa 6 miliardi di euro, che già spettano ai Comuni”. A dirlo all’Adnkronos è il sindaco di Messina, Cateno De Luca, che nei giorno scorsi è stato denunciato per vilipendio dal ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, dopo i suoi numerosi interventi via social per protestare contro l’arrivo di centinaia di persone arrivate sullo Stresso di Messina. “Sono dei fondi dei Comuni – dice – ecco perché parlo del gioco delle tre carte. Conte ha preso 4,3 miliardi e li sta anticipando dando un messaggio sbagliato. Perché questi fondi fanno parte dei precari equilibri di bilancio dei Comuni, e se io li destino per fare azioni di sostegno alle famiglie, ovviamente verranno a mancare per gli equilibri dei bilanci degli stessi Comuni”. 

“Realmente non sono somme aggiuntive – spiega ancora Cateno De Luca – ma solo una anticipazione. Vorrei che questo fosse chiaro. Ma ripeto è solo una anticipazione. Con questo ulteriore annuncio, che non si sa quando si concretizzerà, abbiamo creato aspettative tra la gente. Ed è sbagliato”. 

Per Cateno De Luca “la questione grave è che abbiamo creato tra la gente l’aspettativa di mettere delle somme aggiuntive nel sistema ma non è così”. Perché “questi soldi fanno già à parte del sistema dei Comuni”. Proprio ieri il sindaco di Messina ha scritto una lettera al premier Conte in cui lo invita: “a sospendere le procedure di evidenza pubblica per l’acquisto di beni e servizi indispensabili per superare questo momento di guerra incaricando i Sindaci, i Presidenti di Regione ed i Ministri competenti quali Soggetti Attuatori del Commissario per l’Emergenza coronavirus per l’acquisto di beni e servizi finalizzati al contrasto dell’epidemia, in deroga al codice degli appalti, come la drammaticità del momento richiede e ad effettuare ordini ed acquisti”. 

Per De Luca “l’annuncio e la messa a disposizione dei miliardi di euro si rivelano inutili ed inefficaci al cospetto delle lungaggini burocratiche imposte anche dai regolamenti europei per i quali è necessaria una espressa deroga fino al mese di luglio 2020. Resta inteso che per mettere in moto velocemente l’economia italiana è necessario procedere ad una norma che trasferisca le “risorse pubbliche alle tasche dei cittadini” rispondendo così all’infausta fase congiunturale del coronavirus con l’antidoto ammazza burocrazia”. 

E invita Conte “consenta ai comuni ed alle Regioni di mettere in circolazione immediatamente gli oltre cento miliardi rappresentati da i vari vincoli di bilancio derivanti dalle normative sulla gradualità della spesa pubblica e rappresentata dai fondi strutturali ancora sprovvisti di obbligazione giuridicamente vincolante”. 

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