Maturità 2020, 1 studente su 2 vuole parlare del lockdown 

La Maturità 2020 entra finalmente nel vivo. Dopo le mille discussioni sull’opportunità di far svolgere comunque gli esami, nonostante l’emergenza sanitaria, e su quale forma dovessero assumere, i primi studenti si sono seduti di fronte alle commissioni. Per un maxi orale – unica prova rimasta in piedi – che dovrebbe essere abbastanza rapido. Stando a quanto hanno raccontato a Skuola.net 5000 maturandi, infatti, la maggior parte di loro (66%) svolgerà il colloquio già nei primissimi giorni (entro il 20 giugno) e quasi tutti – più di 9 su 10 – termineranno entro la prossima settimana. Insomma sembra che le commissioni vogliano liquidare la pratica più in fretta possibile e che saranno davvero pochi i ragazzi interrogati nella prima settimana di luglio. Anche perché, in teoria, dal 10 luglio toccherebbe ai privatisti recarsi a scuola per le prove preliminari. 

Un vera benedizione, che gli farà mettere in fretta da parte ansia e tensione, visto che più della metà (53%) a pochissime ore dall’esame non si sente affatto pronto ad affrontare questa singolare Maturità. Forse per questo, pur avendo la possibilità di portare con sé un accompagnatore (come previsto dalle Linee guida sulla sicurezza), circa 4 su 10 hanno deciso che non vorranno nessuno al loro fianco, per non caricare di ulteriori aspettative l’atmosfera. E un altro 17% sta ancora ragionando sul da farsi. Alla fine solamente il 46% ha già scelto il fortunato, che quasi sempre sarà un genitore, l’amico del cuore o il compagno di classe preferito. Partner e fratelli i possibili outsider. Di sicuro, all’orale si seguirà la raccomandazione del Comitato Tecnico Scientifico e ci si arriverà con mezzi propri o a piedi: solo il 10% ricorrerà ai mezzi pubblici. 

Entrando nel vivo dell’esame, la grande novità di quest’anno è l’introduzione di un elaborato sulle materie d’indirizzo – in sostituzione della seconda prova e dal quale partirà il colloquio – che gli studenti dovevano preparare a casa e consegnare in anticipo alle commissioni. Un compito con cui i ragazzi si sono trovati a proprio agio: tutti quanti sono riusciti a rispettare la scadenza per l’invio (fissata per il 13 giugno) e più di 3 su 4, a posteriori, sono soddisfatti del lavoro fatto. Così come tutto sembra sotto controllo per quel che riguarda la relazione sui Percorsi per le competenze e l’Orientamento (PCTO, l’ex alternanza scuola lavoro): solamente il 14% si è trovato a corto di materiale. 

A preoccupare di più, semmai, è un altro passaggio dell’orale; in parte ereditato dalla scorsa maturità: i materiali predisposti dai commissari per imbastire un percorso multidisciplinare (quelli che nel 2019 erano contenuti nelle ‘buste’ a sorteggio, oggi eliminate). Per il 41% dei maturandi sono l’ostacolo più difficile da scavalcare; mentre al secondo posto tra gli ‘incubi’ degli studenti ci sono le domande extra sui programmi del quinto anno che in qualche modo i professori potrebbero agganciare al percorso: il 33% ne farebbe volentieri a meno. Le materie da evitare assolutamente? Matematica, fisica e le scienze in generale: le mette in cima alla lista il 38% del campione. Fondamentale, perciò,avere più informazioni possibili sull’unico membro esterno della commissione: il Presidente. Cosa che effettivamente ha fatto (o farà) prima del suo orale il 90% degli studenti. Metti che insegna proprio la materia odiata? 

Confermate anche le domande su Cittadinanza e Costituzione. A tal proposito, negli scorsi mesi la ministra dell’Istruzione Azzolina ha invitato i docenti ad approfittarne per chiedere in sede d’esame qualcosa sul coronavirus e sull’impatto che il lockdown – con le sue regole e limitazioni – ha avuto sugli studenti e sul loro essere cittadini. Ebbene, più di 1 maturando 2, ne sarebbe entusiasta: non vede l’ora di parlare della propria esperienza; ma 1 su 4 preferirebbe di no. 

Altro tassello immancabile ad ogni Maturità, ma a cui per ovvie ragioni il Ministero ha dovuto mettere mano, è la prova d’Italiano. Stavolta niente scritto: la verifica sul programma di letteratura italiana passera per un’analisi del testo svolta oralmente, di autori effettivamente affrontati durante l’anno scolastico. Un inedito assoluto che, anche per quest’ultimo particolare, non spaventa più di tanto: a temerla è solo 1 studente su 10. Tra le possibili opzioni, la più gradita (con il 44% di preferenze) sarebbe una poesia; meglio se di uno tra Pascoli, Leopardi e Ungaretti (sono i tre autori più gettonati). E se, invece, il commissario d’Italiano dovesse optare per un brano in prosa? I candidati ideali sarebbero: per l’Ottocento, Verga e D’Annunzio; per il Novecento, Pirandello e Svevo (in entrambi i casi praticamente senza rivali) 

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