Covid, “in prima fase ‘sfuggiti’ molti positivi” 

“Sono state molto numerose le persone positive a Covid-19 non intercettate dal sistema di sorveglianza” nella prima fase della pandemia in Italia. “Ciò ha favorito la circolazione di molte persone in grado di trasmettere il virus al resto della popolazione”. A sottolinearlo è Alessandro Solipaca, direttore scientifico dell’Osservatorio nazionale sulla salute nelle regioni italiane, commentando il report diffuso oggi.  

L’esperto cita i dati pubblicati agli inizi di agosto dell’indagine campionaria, svolta dall’Istituto nazionale di statistica (Istat) in collaborazione con il ministero della Salute e la Croce Rossa, che ha stimato attraverso test sierologici il numero di contagiati al 27 luglio: circa 1 milione e mezzo di persone, pari al 2,5% della popolazione, hanno sviluppato gli anticorpi per il Sars-CoV-2. Una prevalenza “superiore di circa 6 volte rispetto ai casi notificati”, confermando che la prevalenza dei contagiati fosse sottostimata.  

Il dato che sorprende è che solo il 27,3% dei positivi era asintomatico, mentre ben il 66% dei positivi ha dichiarato di aver avuto i sintomi riconducibili al virus. In particolare, il numero stimato di persone con anticorpi Sars-CoV-2 e sintomi era pari a 981.000, mentre alla data del 27 luglio i contagiati totali registrati erano 246.000, cioè oltre 700.000 in meno. “Questa evidenza suggerisce l’importanza di presidiare con attenzione i luoghi dove è più facile la diffusione del contagio e l’urgenza di predisporre dispositivi, di comprovata efficacia, per l’effettuazione di test veloci alla popolazione”, sottolinea Solipaca. 

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