Covid, Guerra: “Ancora qualche giorno di sofferenza, ma picco sembra superato” 

Sull’epidemia di coronavirus in Italia “ci possiamo aspettare ancora qualche giorno di sofferenza poi vedremo diminuire questa tristissima curva di letalità. Superato il picco? Sembrerebbe di sì, abbiamo dei dati variabili a seconda delle regioni ma in generale sembra che stiamo andando piuttosto bene”. Così il direttore aggiunto dell’Oms e membro del Cts Ranieri Guerra, ospite in collegamento stamani di Agorà. 

Misure per Natale, giusto allentare? “Siamo ancora molto in bilico, perché la curva è in discesa ma non siamo ancora sotto il famoso tasso che ci dice che ogni persona contagiata ne potrebbe contagiare un’altra. Quindi credo che sia indispensabile ancora molta attenzione. D’altronde abbiamo l’esperienza estiva che ci insegna quello che può succedere”, risponde Guerra, che sulla riapertura delle piste da sci continua: “Amo la montagna, ma non necessariamente vado a sciare. Ci sono anche altri modi di fare turismo montano durante l’inverno, in cui ci si mette in sicurezza e non si rischia anche la pelle degli altri”. 

“Questa è una situazione che dobbiamo veramente comprendere – continua Guerra -. Io mi meraviglio molto ogni volta che esce una questione come questa, perché siamo di fronte a un numero di decessi che è un fallimento della medicina sicuramente, ma è anche un fallimento della coscienza sociale di tutti quanti”.  

Quelle per Natale, fra spostamenti fra regioni vietati e restrizioni, “sono misure cautelative – dice ancora Guerra -. Stiamo continuando a ripetere che queste sono misure minime, mi auguro che i cittadini abbiano capito. Mi pare che l’Italia non abbia fatto misure estreme, che si sia attenuta a una serie di misure che sono state suggerite dai numeri e dall’evidenza, quindi questo ha portato a chiusure molto ragionate, mirate e puntuali. In diminuzione della curva qualche rilascio è possibile, ma serve più disciplina individuale”, spiega l’esperto. 

Sul rientro a scuola in presenza, “per noi la raccomandazione è sempre stata la chiusura come ultima spiaggia nel momento in cui non si riesce più ad arrestare l’ondata epidemica. Siamo in una fase in cui, pur ammettendo un rischio di trasmissione al suo interno e all’esterno, la riapertura può e deve essere strutturata. Quando sia opportuno riaprire e in che tempi, lo deve decidere la politica. Ma meglio non rischiare ora con una riapertura che sarebbe solo simbolica”, afferma Guerra. 

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