Covid e scuola, Le Foche: “Sicura solo se i entra con due dosi di vaccino”

“Ho enorme fiducia nei giovani. Non è vero che si stanno vaccinando solo per salvare le vacanze. Sanno bene che vaccinarsi è anche un gesto di responsabilità. Piuttosto, sono altre le preoccupazioni”. Così al ‘Corriere della Sera’ Francesco Le Foche, immunologo clinico dell’Università Sapienza, secondo il quale ciò che al momento preoccupa sono gli “oltre 4 milioni di ultra cinquantenni che non vogliono aderire alla campagna. Sono persone di livelli culturali diversi, non solo no vax. Hanno paura e non sanno decidere. Sarebbe bello poterli prendere uno per uno e convincerli. Sono certo che attraverso colloqui approfonditi con medici empatici alla fine cambierebbero idea. È davvero difficile motivare la contrarietà ai vaccini, che è trasversale”. 

“Quanto alla scuola –sottolinea Le Foche – è sicura solo se si entra con la doppia dose. I vaccini riducono ai minimi termini le possibilità di contagio. Se l’80% degli italiani si immunizzasse potremmo affrontare il prossimo inverno in piena tranquillità”. Nonostante i focolai nelle zone di vacanza, l’immunologo ribadisce la propria fiducia nei giovani: “Non possiamo bloccare la spinta alla socializzazione – afferma – I focolai caratterizzeranno anche l’estate in corso. Però in genere nei giovani il Covid-19 è una malattia lieve. Con questo non voglio dire che potrebbero fare a meno del vaccino. Anche se la malattia può essere lieve, il virus è meglio non prenderlo, in quanto casi gravi si osservano anche tra persone di giovane età. Fare in modo che non circoli significa inoltre ridurre le probabilità che nascano nuove varianti. Il Sars-CoV-2 tende ad avere mutazioni”. 

“I vaccini sono sicuri – afferma ancora l’immunologo – la tecnica dell’Rna messaggero è consolidata, non sperimentale, e ci darà molte altre risposte che attendiamo da anni, ad esempio contro certi tipi di tumore. Questa è una sfida che si può vincere soltanto tutti insieme, non ci possono essere disertori. Sui vaccini a Rna (PfizerBioNTech e Moderna) girano tante leggende metropolitane, nessuna veritiera. Spero arrivi presto il preparato anti Covid di Novavax, basato su sub unità proteiche. Significa che pezzetti di proteina Spike, fondamentale per il SarsCoV-2, vengono riprodotti in laboratorio con l’aggiunta di un adiuvante, una sostanza che viene estratta dalle piante. I primi dati fanno ben sperare. È la stessa tecnica utilizzata per l’anti epatite B, l’anti Hpv (papillomavirus) e il meningococco B. Mi auguro però che gli over 50 si convincano prima. Per loro può essere pericoloso non proteggersi”. 

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