Covid, Bce: “Seconda ondata minaccia ripresa” 

“La recrudescenza dei contagi da coronavirus torna a porre una serie di sfide per la salute pubblica e le prospettive di crescita dell’area dell’euro e delle economie a livello mondiale” e “le informazioni più recenti indicano che la ripresa economica dell’area dell’euro perde slancio più rapidamente delle attese, dopo il forte, benché parziale e disomogeneo, recupero dell’attività economica nei mesi estivi”. Lo sottolinea la Bce nel Bollettino Economico in cui ricorda come “l’incremento dei casi di COVID-19 e il connesso inasprimento delle misure di contenimento pesano sull’attività, provocando un evidente deterioramento delle prospettive a breve termine”. 

A dicembre, quando arriveranno le nuove proiezioni macroeconomiche degli esperti dell’Eurosistema, in un “contesto in cui i rischi sono chiaramente orientati verso il basso, il Consiglio direttivo valuterà con attenzione le informazioni più recenti, inclusi la dinamica della pandemia, le prospettive sul rilascio di un vaccino e l’andamento del tasso di cambio”. Sulla base di quel “riesame approfondito delle prospettive economiche e del quadro complessivo dei rischi, il Consiglio direttivo ricalibrerà i suoi strumenti, ove opportuno, al fine di rispondere all’evolvere della situazione e di assicurare che le condizioni di finanziamento restino favorevoli per sostenere la ripresa economica e contrastare l’impatto negativo della pandemia sul profilo previsto per l’inflazione”. La Bce conferma come all’inizio di dicembre provvederà ad ‘aggiustare’ gli interventi messi in campo finora, con una eventuale estensione – se necessario – del programma di acquisti varato dopo lo scoppio della pandemia.  

Acquisti – si precisa – che non rispetteranno rigidamente le quote nazionali (la cosiddetta ‘capital key’) ma “continueranno a essere effettuati in maniera flessibile nel corso del tempo, fra le varie classi di attività e i diversi paesi, consentendo al Consiglio direttivo di contrastare efficacemente i rischi per l’ordinata trasmissione della politica monetaria”. 

“Come emerge dall’indagine sul credito bancario nell’area dell’euro di ottobre 2020 – segnala la Bce -, nel terzo trimestre di quest’anno le banche hanno inasprito i propri criteri di concessione dei prestiti a imprese e famiglie a causa di un aumento del rischio percepito. La crescita dell’aggregato monetario è aumentata ulteriormente a settembre 2020 e il credito interno, che ha continuato a rappresentare la principale fonte di creazione di moneta, è stato sostenuto in misura crescente dagli acquisti netti di titoli di Stato da parte dell’Eurosistema”.  

In generale, “le misure tempestive e consistenti adottate dalle autorità monetarie, di bilancio e di vigilanza sin dall’inizio della pandemia hanno continuato a sostenere l’estensione del credito bancario a condizioni favorevoli all’economia dell’area dell’euro” ma questo sostegno – si riconosce dall’Eurotower – non ha comunque impedito il recente irrigidimento delle condizioni.  

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