Coronavirus, “per il vaccino almeno 10 mesi” 

Se in Germania (e non solo) si scommette sul siero di CureVac, in Italia sta avendo risonanza la notizia del vaccino studiato dalla Takis, società biotech di Castel Romano (Roma) che si è detta pronta a testarlo sui modelli pre-clinici, con “primi risultati già ad aprile”. “Conosco bene questa azienda, perché io nella vita tratto i tumori con l’immunoterapia e questa azienda fa vaccini anche contro i tumori. Quello che dicono è reale, ma ovviamente prima di poter usare un vaccino sono necessari” alcuni passaggi. Un vaccino non potrà essere pronto prima di 10 mesi-un anno”. A dirlo a 24Mattino su Radio24 è Paolo Ascierto, presidente Fondazione melanoma e direttore dell’Unità di oncologia melanoma, immunoterapia oncologica e terapie innovative dell’Istituto tumori Irccs Fondazione Pascale di Napoli, che sta utilizzando il farmaco anti-artrite reumatoide tocilizumab nel trattamento della polmonite interstiziale da Covid-19. 

Insomma, per Ascierto il vaccino italiano per Covid-19 “non potrà essere pronto per domani mattina”. Quanto alle altre sperimentazioni in corso contro il nuovo coronavirus, l’esperto ha parlato della clorochina, che è stata testata in uno studio a Marsiglia. “Viene usata nei pazienti con Covid-19 e polmonite. E’ una cosa che hanno già visto i cinesi: dall’inizio dell’epidemia hanno messo in piedi una serie di sperimentazioni e questo farmaco viene usato perché avrebbe un effetto antivirale”. 

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