Conte-sovranisti: è scontro totale 

Lega e Fdi attaccano il governo a testa bassa sul Mes, accusandolo di ”non aver portato nulla a casa di quello che serviva al Paese”, ma Giuseppe Conte non ci sta e replica a muso duro: ”Salvini e Meloni fanno male al Paese, dicono falsità che rischiano di indebolire non me, ma l’Italia”. Durante la conferenza stampa convocata nella serata di ieri il presidente del Consiglio striglia il fronte sovranista del centrodestra citando in diretta tv Matteo Salvini e Giorgia Meloni, ma ‘salva’ Silvio Berlusconi, che pur aveva criticato l’operato dell’esecutivo usando, però, toni più soft rispetto agli alleati. Tra Palazzo Chigi e le opposizioni è scontro all’arma bianca. Come non capitava da tempo.  

Ad accendere le polveri sono i leader di Lega e Fratelli d’Italia, che già ieri sera, subito dopo la notizia dell’accordo raggiunto all’Eurogruppo, avevano bocciato l’intesa. In una diretta Facebook all’ora di pranzo Meloni chiede al presidente di Consiglio di venire a riferire in Aula prima del prossimo Consiglio europeo, annuncia una mozione in Parlamento per impegnare la maggioranza a votare sul documento europeo e denuncia: ”L’Italia ha perso, hanno vinto i falchi, non c’è bisogno di un nuovo cappio al collo da parte della Germania, non vogliamo certo finire impiccati…”.  

Anche il ‘Capitano’ parla via Facebook e va giù duro ancor di più, chiedendo una mozione di sfiducia individuale: ”Siamo alla follia generalizzata: Mes, patrimoniale, tassa sulla casa, tassa sui risparmi, sui conti correnti, no alla tav, ma non so se i grandi giornali e telegiornali ne parleranno, perché c’è una informazione diffusa di regime, al 99%, per cui fra un po’ Conte cammina sulle acque…”. Parole di fuoco che fanno andare su tutte le furie palazzo Chigi. Da qui lo sfogo di Conte che rivendica il lavoro fatto per fronteggiare l’emergenza Covid e la trattativa condotta all’Eurogruppo: ”Questo governo non lavora nel favore dell’ombra delle tenebre ma guarda negli occhi tutti gli italiani”. Immediata la controreplica dell’asse Matteo-Giorgia: ”Conte parla in tv come se fossimo in un regime”.  

Conte difende il suo operato e rivolto a Fdi e Lega dice in diretta tv: ”Sin dalla scorsa notte si è levato un dibattito legittimo e vivace, segno di democrazia”. Ma è “altrettanto importante che il dibattito si sviluppi con chiarezza e senza falsità. Servono alcune precisazioni dunque: il Mes esiste dal 2012, non esiste da ieri o attivato l’altro notte come irresponsabilmente hanno dichiarato, e mi spiace devo fare nomi e cognomi, da Salvini e Meloni: non è assolutamente così”. A stretto giro di posta arrivano le repliche piccate dei leader centrodestra tirati in ballo dal premier, che stavolta criticano la ”diretta tv di palazzo Chigi”, un modo per ”sottrarsi al confronto in Parlamento con le opposizioni”.  

Meloni avverte: “È facile per Conte fare il bullo con la televisione di Stato. Il presidente della Repubblica Mattarella non ha nulla da dire su questi metodi degni di un regime totalitario? Mi chiedo se sia normale in una democrazia come la nostra che il presidente del Consiglio convochi una conferenza stampa per fingere di dover raccontare dei nuovi provvedimenti presi dal governo e poi di fatto la utilizzi per parlare male dell’opposizione, e per accusarla di menzogne, ovviamente senza possibilità di contraddittorio”. 

Salvini rincara la dose: ”Conte non può mentire in tv: nel 2012 la Lega è stata l’unica a votare contro il Mes. Usare la tivù di Stato per dire falsità e fare un comizio contro Salvini e contro le opposizioni è roba da regime, roba da Unione Sovietica…”. Forza Italia, la forza moderata del centrodestra, è più soft, almeno per bocca di Antonio Tajani, numero due del partito, che stigmatizza le parole di Conte senza affondare il colpo: “Fare polemiche non serve a nulla. Anche a me è dispiaciuto vedere il presidente del Consiglio fare polemica politica durante la conferenza stampa. Questo non è il momento dello scontro”.Qualche ora prima Berlusconi aveva detto in collegamento telefonico dalla Provenza: ”Fino ad ora il governo ha fatto finta di ascoltarci”, ma è ”il momento di stare insieme e stringersi attorno alle istituzioni”. E ancora: “L’accordo raggiunto dall’Eurogruppo? E’ un compromesso al ribasso”.  

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