Recentemente, uno studio presentato alla Radiological Society of North America (RSNA) ha fornito prove significative sul ruolo dei muscoli del collo nelle cefalee primarie, come la cefalea di tipo tensivo e l’emicrania. Ecco i dati emersi dalla ricerca e qual è la correlazione.
Indice dei contenuti
Cefalea ed emicrania, il legame con i muscoli del collo
Il 29% della popolazione italiana sperimenta cefalee, almeno questo è quanto è emerso dai dati ISTAT, con un italiano su tre che vive almeno un episodio di mal di testa nell’arco di un anno. Sebbene molte forme di cefalea siano benigne, la medicina sta cercando di approfondire le cause di questa condizione debilitante.
Nello studio condotto presso l’Ospedale Universitario di Ulm in Germania, i ricercatori hanno utilizzato un approccio di imaging per fornire la prima prova oggettiva dell’importante coinvolgimento dei muscoli del collo nelle cefalee primarie, come il dolore al collo associato all’emicrania o alla cefalea di tipo tensivo.
Nico Sollmann, del Dipartimento di Radiologia Diagnostica e Interventistica, ha dichiarato che questo studio potrebbe portare a un miglioramento significativo nella comprensione delle cause sottostanti dei mal di testa.
Differenza tra cefalea di tipo tensivo ed emicrania
Spesso si confondono ma tra loro ci sono dissomiglianze ben evidenti, qual è la differenza tra i due tipi di mal di testa citati fino a questo momento?
Chi soffre di cefalea di tipo tensivo spesso avverte una tensione alla testa e un dolore sordo su entrambi i lati. Sebbene collegati allo stress, l’origine precisa di questi mal di testa non è completamente compresa.
L’emicrania, invece, è caratterizzata da un dolore molto forte, spesso concentrato su un lato e accompagnato da sintomi come nausea, debolezza e sensibilità alla luce. Entrambi i disturbi condividono la caratteristica del mal di testa associato al dolore al collo.
Che cos’è emerso dallo studio
Per condurre la ricerca, il team ha focalizzato il proprio studio sui muscoli del trapezio, situati nella parte superiore della schiena, esaminandoli attraverso la risonanza magnetica (MRI) per comprendere meglio la relazione tra i muscoli del collo e le cefalee primarie.
Il gruppo di partecipanti, composto principalmente da donne tra i 20 e i 31 anni, è stato sottoposto a una dettagliata visita per analizzare la salute e la composizione dei muscoli. I risultati hanno indicato che il gruppo con cefalea di tipo tensivo ed emicrania aveva valori di T2 muscolare più alti, suggerendo un’infiammazione correlata al sistema nervoso e una sensibilità aumentata delle fibre nervose nei tessuti miofasciali.
Dallo studio ai trattamenti, una nuova speranza
Lo studio apre la strada a una comprensione più approfondita della fisiopatologia delle cefalee primarie, offrendo la possibilità di trattamenti mirati ai muscoli del collo. Secondo Sollmann, “I trattamenti mirati ai muscoli del collo potrebbero portare a un sollievo simultaneo del dolore al collo e del mal di testa”.
Questo approccio potrebbe anche rappresentare un’alternativa più sicura ed efficace rispetto ai farmaci. Ulteriori ricerche e conferme potrebbero portare a terapie non invasive che migliorano significativamente la qualità della vita di coloro che soffrono di cefalee primarie.
Leggi anche: Cos’è la malattia X, secondo l’OMS può provocare una nuova pandemia