Bucci: “Mascherine fanno grosso del lavoro preventivo” 

“Le mascherine, come sappiamo almeno dal 1918”, anno dell’influenza Spagnola, “costituiscono un presidio efficace. Sono limitanti del nostro comportamento, pesanti da un punto di vista sociale, forse pure non sostenibili nel lungo periodo. Ma finché circola il virus, aiutano eccome”, assicura il biologo Enrico Bucci, ricercatore in Biochimica e Biologia molecolare e professore alla Temple University di Philadelphia. Di più: “Possono fare il grosso del lavoro preventivo”, come dimostra “un interessante manoscritto sottoposto a ‘Pnas'” per la pubblicazione, che lo scienziato italiano in forze negli Usa illustra e commenta su Facebook.  

L’intervento arriva mentre il dibattito sul tema mascherine resta caldo anche in questa fase 2 dell’emergenza coronavirus, con alcune Regioni che vanno oltre quanto previsto dall’ultimo Dpcm, come il Veneto che prevede multe salate per chi non protegge naso e bocca quando esce di casa. Gli autori dello studio spiegato da Bucci, corredato da un grafico, “considerano due variabili: il potere delle mascherine di bloccare il virus (da 0 a 100%, sull’asse delle X) e la frazione di popolazione che utilizza la mascherina (sull’asse delle Y, da 0 a 100%). Il colore del grafico è indicativo del valore assunto dal famoso parametro R”, indice di contagiosità, “per ogni coppia di valori possibile. Nella zona blu troviamo tutti i casi in cui R scende al di sotto di 1, e quindi l’epidemia si spegne”. 

Ed ecco le conclusioni: “Una mascherina che filtri il virus al 60%, adottata dall’80% della popolazione, per esempio, determina un valore di R al di sotto di 1, che ricade nella zona blu del grafico; l’epidemia quindi si spegne. Una mascherina con 80% di potere filtrante, adottata solo dal 10% di popolazione, invece, ricade in una zona in cui R è superiore a 2”.  

Il biologo tiene a puntualizzare che “questo manoscritto, come tutti i lavori di questo genere, ha limiti molto precisi principalmente dovuti all’estrema semplificazione nel modellare le mascherine su un solo parametro (il potere filtrante), che in realtà non è controllabile facilmente, perché dipende anche dal comportamento delle persone (quanto correttamente siano indossate le mascherine, la loro durata eccetera)”.  

Bucci sottolinea infine che “gli autori discutono gli effetti di mascherine che trattengono all’interno il virus (potere filtrante sulla sorgente di emissione)”, ma “discorso analogo vale per le mascherine in grado di bloccare l’assunzione del virus (potere filtrante verso l’esterno)”. 

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