Covid, i presidi: “Servono spazi alternativi per almeno 20mila classi” 

In tutta Italia si dovranno allestire almeno 20mila classi in spazi alternativi, per una platea di circa il 5% del totale degli studenti. A lanciare l’allarme è l’Associazione Nazionale Presidi che ha effettuato le ultime stime in vista della ripresa dell’anno scolastico. “I numeri sono comunque in miglioramento – afferma all’Adnkronos il Presidente dell’ANP (Associazione nazionale presidi), Antonello Giannelli -. Tutti stanno lavorando per raggiungere l’obiettivo di riportare tutti gli studenti in classe e non dubito che ci riusciremo”.  

Le criticità maggiori si prevedono per le scuole superiori, le più sovraffollate – spiega all’Adnkronos Mario Rusconi, presidente dell’Associazione nazionale presidi di Roma e del Lazio – stimiamo che un 20-30% non riusciranno a mantenere il distanziamento previsto dal protocollo di sicurezza e quindi serviranno spazi esterni. A Milano per esempio stanno organizzando mega-container dove fare le lezioni. Inoltre – aggiunge – le scuole dovranno fare ricorso alla didattica a distanza: significa che in una classe di 27 alunni, una ventina faranno lezione in classe e 5 a rotazione faranno lezione a distanza da casa”.  

“Le criticità maggiori le prevediamo nelle grandi città del centro-sud, anche per il problema dei trasporti. Nel Lazio per esempio – conclude Rusconi – ci sono già difficoltà nel prevedere un maggior numero di corse per i bus per poter organizzare le entrate scaglionate”.  

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