Vaccino anti-Hiv, risultati promettenti su scimmie 

Risultati promettenti dalla ricerca contro l’Aids. I ricercatori dell’Emory Consortium per la ricerca innovativa sull’Aids nei primati non umani e un folto gruppo di colleghi statunitensi pubblicano su ‘Nature Medicine’ i risultati dello studio su un nuovo vaccino contro l’Hiv, sperimentato sui macachi.Il siero si è rivelato efficace nel prevenire l’infezione, inoltre il suo effetto protettivo perdura un anno dopo la vaccinazione. I risultati, secondo i ricercatori, sono molto interessanti e potrebbero rivelarsi utili anche per la ricerca del vaccino contro il Covid-19. Secondo i ricercatori, la chiave della protezione “notevolmente migliorata” del nuovo vaccino dall’infezione virale è infatti frutto di un’alleanza tra anticorpi neutralizzanti e immunità cellulare. “La maggior parte degli sforzi per sviluppare un vaccino contro l’Hiv si concentra sull’attivazione del sistema immunitario per produrre anticorpi in grado di inattivare il virus, i cosiddetti anticorpi neutralizzanti”, afferma Eric Hunter, della Emory University. “Abbiamo progettato il nostro vaccino in modo da generare anche una forte risposta immunitaria cellulare che risiedesse nei tessuti della mucosa, in modo che i due bracci della risposta immunitaria potessero collaborare per fornire una migliore protezione”, continua. 

Il team di ricerca include studiosi di Stanford, dell’Università del Minnesota, della Cornell University, della Duke University, della Louisiana State University e della 3M Corp. 

Circa 38 milioni di persone nel mondo convivono con l’Aids. Nonostante i progressi nelle terapie, l’Hiv continua a infettare 1,7 milioni di persone ogni anno, causando circa 770.000 morti. Nel nuovo studio, i ricercatori hanno stimolato l’immunità sierica e cellulare, con risultati incoraggianti. Lavorando sui macachi rhesus, i ricercatori hanno inoculato il vaccino in tre gruppi di 15 scimmie nell’arco di un periodo di 40 settimane. Il primo gruppo ha ricevuto diverse inoculazioni in sequenza di Env, una proteina sulla superficie esterna del virus nota per stimolare la produzione di anticorpi, più un adiuvante; il secondo gruppo è stato inoculato in modo simile ma ha ricevuto iniezioni aggiuntive di tre diversi virus attenuati modificati per contenere il gene per una proteina dell’Hiv, Gag, nota per stimolare l’immunità cellulare. Il terzo gruppo di controllo ha ricevuto iniezioni con solo l’adiuvante. 

Dopo il regime di 40 settimane, tutti gli animali hanno riposato per 40 settimane, e quindi i ricercatori hanno dato loro booster shot di Env. Dopo aver riposato altre quattro settimane, i ricercatori hanno sottoposto gli animali a 10 esposizioni settimanali con la versione di Hiv che colpisce le scimmie (Shiv). “I nostri risultati hanno mostrato che gli animali dei primi due gruppi hanno sperimentato una protezione iniziale significativa dall’infezione virale, in particolare nel gruppo con solo Env”, affermano i ricercatori. Ancora più degno di nota, affermano i ricercatori, diversi animali del gruppo Env-plus-Gag non sono stati infettati alla fine dello studio. Inoltre gli animali che hanno ricevuto la combinazione Env-plus-Gag hanno mostrato un notevole aumento della durata della protezione. Secondo il team questo studio segna un passo avanti verso un vaccino contro l’Hiv. 

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