Vaccini, gli esperti: “Mancano dati su effetti legge Lorenzin”  

di Adelisa Maio  

Il percorso di attuazione della legge Lorenzin sulle vaccinazioni obbligatorie per la frequenza a scuola “appare ancora non completato, in particolare per gli aspetti cruciali per consentire una oggettiva valutazione dei suoi effetti e suggerire eventuali modificazioni”. In particolare “non risulta ancora pienamente funzionante l’anagrafe nazionale vaccini, istituita proprio per consentire il monitoraggio sullo stato di attuazione dei programmi vaccinali”. Lo sottolinea il nucleo strategico del Nitag, il Gruppo tecnico consultivo nazionale sulle vaccinazioni, in una raccomandazione al Governo in vista della prossima scadenza di valutazione prevista, dopo 3 anni, dalla stessa legge del 31 luglio 2017.  

Nel documento gli esperti indipendenti, nominati con decreto del ministero della Salute a ottobre del 2018, formulano una serie di dettagliate osservazioni, chiedendo che “venga avviato e rapidamente portato a compimento un iter valutativo in grado di esaminare tutte le dimensioni e tutte le conseguenze prodotte dall’applicazione della legge” e soprattutto che “venga accelerato il processo di implementazione dell’anagrafe nazionale vaccini, identificando e superando i fattori che ancora ostacolano il suo funzionamento”.  

“In assenza di informazioni più accurate, ogni esercizio valutativo risulterebbe incompleto, esponendo il decisore politico al rischio di assumere determinazioni imperfette o intempestive”, evidenzia il nucleo strategico del Nitag, ricordando che “l’applicazione della legge è stata accompagnata da un sovraccarico di attività, come anche discussioni, polemiche e comportamenti contraddittori, che non hanno certo favorito la piena realizzazione di tutti gli obiettivi e hanno provocato conseguenze che sono andate ben oltre i confini del sistema sanitario”.  

In tempi di coronavirus, si rende necessaria anche “una valutazione dell’impatto della pandemia Covid-19 sulle vaccinazioni nel primo semestre 2020, con una raccolta ad hoc per capire anche il carico dei servizi per le attività di recupero nel secondo semestre” di quest’anno.  

Gli esperti osservano che “sebbene le coperture vaccinali 2017 e 2018 mostrino importanti miglioramenti per tutte le vaccinazioni, specialmente per i gruppi di età rilevati fino a 8 anni di età, dati più recenti non sono disponibili”. E quelli disponibili indicano “la permanenza di importanti differenze territoriali che richiedono di essere analizzate e interpretate per evitare di riferire all’intero Paese giudizi e conclusioni che si adattano solo ad alcune sue aree – evidenziano – Anche i risultati delle campagne di prevenzione vaccinale paiono diversificati e segnalano, in particolare, il mancato raggiungimento degli obiettivi di copertura previsti dal Piano di eliminazione del morbillo e della rosolia congenita”.  

Una delle osservazioni al Governo è, infatti, che “venga finalmente approvato il Piano nazionale di eliminazione del morbillo e della rosolia congenita, adeguandolo alle caratteristiche della situazione epidemiologica in atto, riservando e garantendo le risorse necessarie alla sua piena attuazione e realizzazione”.  

Non solo. “Nel sistema scolastico nazionale, si sono manifestate numerose difficoltà applicative con differenti schemi organizzativi nei differenti anni scolastici – si legge nel parere – suscitando problemi che ancora attendono soluzione. Ampiamente variegato, infine, appare lo stato di applicazione degli aspetti sanzionatori previsti dalla legge che, affidati alla sola iniziativa regionale, hanno subito diversificati e contrastanti destini”. 

Ma c’è anche un dato positivo: “A fronte di un significativo aumento totale delle dosi vaccinali somministrate, il sistema di farmacovigilanza non ha segnalato corrispondenti aumenti di eventi avversi correlabili alle vaccinazioni”, rilevano.  

In conclusione, il Nitag ritiene “opportuno suggerire che siano realizzate” una serie di azioni, a cominciare da “un esame e un rapporto dello stato di attuazione dell’anagrafe nazionale vaccini, per valutare in che misura la completezza e l’aggiornamento delle informazioni contenute e disponibili, consenta ad oggi di valutare in modo oggettivo e verificabile le coperture vaccinali esistenti e il reale impatto ottenuto con la legge dell’obbligo”.  

E ancora, si suggerisce “un’urgente analisi dei fattori che possono aver ostacolato la sua realizzazione e il pieno funzionamento, al fine di rimuoverli tempestivamente e favorire così lo sblocco della fonte informativa fondamentale per monitorare l’andamento delle attività di prevenzione vaccinale; un esame dell’impatto organizzativo che la legge ha avuto sui servizi vaccinali del paese”. A questo proposito, nello specifico, si raccomanda di “rilevare e analizzare lo stato di applicazione e i risultati ottenuti con le sanzioni amministrative legate all’inosservanza dell’obbligo, e di includere nelle valutazioni anche gli aspetti economici relativi all’applicazione della legge”.  

Il Nitag suggerisce, infine, “una valutazione analitica delle coperture vaccinali nazionali, più tempestiva di quella finora attuata, estesa a tutti i vaccini presenti nel calendario vaccinale nazionale e realizzata tramite opportune stratificazioni, al fine di poter cogliere eventuali differenze regionali ancora presenti, eventuali differenze esistenti tra le coperture ottenute per i diversi vaccini, la stima differenziale dell’effetto sulle coperture ottenute attraverso il deterrente dell’allontanamento scolastico rispetto a quello ottenuto nelle coorti soggette alle sole sanzioni amministrative”. Prima di rimettere mano alla discussa legge Lorenzin, modificando l’obbligatorietà dei vaccini in questione, è necessario un quadro chiaro e davvero completo, con una serie di informazioni che dopo quasi 3 anni non sono ancora disponibili.  

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