Tedeschi (Fism): “con Digital health cure personalizzate per sclerosi multipla” 

“Avere a disposizione nuovi strumenti di digital health aiuterà le persone con sclerosi multipla a comunicare sempre meglio con il neurologo e con il centro di riferimento. Il paziente potrà esprimere più compiutamente valutazioni sulle funzioni che svolge nella vita quotidiana e che non possono essere adeguatamente valutate durante una visita in persona di 30-40 minuti. Dall’altra parte il medico potrà avere informazioni sulla quotidianità del paziente e potrà quindi estendere la sua valutazione non solo a ciò che vede durante la visita e gli esami strumentali ma anche su tanti elementi che la digital health ci permette di acquisire: dalla temperatura alla mobilità, all’attenzione. Tutto questo permetterà un approccio sempre più personalizzato alla cura”. Lo ha dichiarato Gioacchino Tedeschi, presidente della Società italiana di neurologia (Sin), in occasione della presentazione dei progetti vincitori del Premio Innovazione Digitale nella Sclerosi Multipla 2020. 

In merito ai progetti vincitori del premio, Tedeschi, presidente della commissione giudicante, ha sottolineato: “I due progetti che hanno vinto sono stati selezionati in base a diversi parametri che vanno dalla fattibilità, alla ricaduta sul sistema sclerosi multipla, alla possibilità di essere esportati a tutti i centri che si occupano di questa patologia. Il progetto ‘Storms’ riguarda l’applicazione totalmente digitalizzata della tele-riabilitazione. Questo permetterà, se il sistema funziona, di poter monitorare la riabilitazione eseguita a casa dal paziente che continuerà il progetto fatto in persona con il fisioterapista”.  

“Il secondo progetto, ‘eHealthPlatform’ – ha spiegato Tedeschi – si basa sull’applicazione di app già esistenti per valutare a distanza tutta una serie di parametri dei pazienti. Bisognerà verificare se queste app permetteranno di valutare meglio il funzionamento ecologico del paziente con sclerosi multipla. Se questo sarà possibile, ovviamente le app saranno implementate non solo nel centro sperimentatore ma sull’intero territorio nazionale. I vincitori del premio, a cui Merck ha assegnato 40mila euro ciascuno, hanno a disposizione un anno per completare il progetto e sottoporlo poi all’attenzione della comunità scientifica”. 

“L’innovazione digitale trova terreno fertile nei pazienti con sclerosi multipla – ha sottolineato – perché si tratta di persone in un’età giovanile-adulta molto orientate verso il digitale e verso il social. Anche i neurologi che si occupano di pazienti con sclerosi multipla sono molto digital e molto social. È da tempo che lavoriamo in questa direzione. Ovviamente l’emergenza sanitaria ha ulteriormente incrementato l’attenzione su questo aspetto e sono sicuro che la pandemia ci lascerà in eredità un rinnovato entusiasmo e interesse per la digital technology, che andrà migliorata”.  

“Questo non significa – ha precisato – che tutto quello che il medico deve fare o quello che il paziente deve comunicare al medico può essere colto attraverso canali digitali. La valutazione in persona del medico rimane fondamentale ma ci sono tante cose che possono essere svolte in digitale e che permetteranno sia al paziente di stare più a casa senza doversi recare all’ospedale, sia al medico di poter avere informazioni che non possono essere colte durante una breve visita”, ha concluso. 

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