Fico: “Pochi posti in terapia intensiva anche per tagli alla sanità” 

“Credo che entro il primo maggio il decreto sarà convertito”. Così Roberto Fico, a Radio24, sui tempi di approvazione del decreto ‘Cura Italia’, ricordando “come il decreto è già operativo, le Camere lo devono convertire in legge”. “Serve una discussione – spiega – per far sì che ci siano miglioramenti e modifiche”. 

Parlando dei tagli alla sanità degli ultimi anni, il presidente della Camera sottolinea: “Io sono stato da sempre un fautore del pubblico, credo che la nostra democrazia si fondi su dei pilastri come la sanità pubblica, dove chiunque può essere curato”. “Abbiamo una grande sanità che spesso è stata depredata, ha avuto anche contatti eccessivi con la politica, noi dobbiamo ripartire dalla sanità pubblica, valorizzandola” scandisce. “Sappiamo – aggiunge – che oggi abbiamo pochi posti in terapia intensiva, sicuramente anche per i tagli”. 

Poi, sull’ipotesi dell’esercito in campo per far rispettare le regole previste per fronteggiare il contagio da coronavirus, Fico osserva: “Sono convinto che questa epidemia si combatta con la serietà e responsabilità di tutti i cittadini italiani, e io so che lo sono, la maggior parte dei cittadini si sta comportando in modo encomiabile”.  

Quanto all’attività parlamentare, “nel mio discorso di insediamento ho parlato di centralità del Parlamento e ho detto che l’avrei difesa a ogni costo. Io – aggiunge – in questo momento difendo la funzione legislativa della Camera, che deve poter andare avanti” perché questo “significa esercitare la democrazia”. Per la terza carica dello Stato “in questo momento ci troviamo davanti a un ragionamento, quello di portare avanti in tutti i modi la funzione legislativa, mantenendo la sicurezza delle persone che lavorano alla Camera”. “Abbiamo deciso di far riunire le commissioni, in condizione di assoluta sicurezza”, dice ancora Fico, ricordando come “ieri, per la prima volta nella storia, abbiamo fatto la conferenza dei capigruppo in videoconferenza”.  

E sulle ipotesi di voto a distanza per i parlamentari osserva: “Quando parliamo di voto online è una discussione assolutamente che ci sta, importante, che va fatta, ma deve essere elaborata, deve prevedere equilibrio rispetto al regolamento della Camera”. “Noi – aggiunge – siamo una Repubblica parlamentare, il che significa che il Parlamento lavora moltissimo ed effettua tantissimi voti”. “Votare una legge significa tanti voti e centinaia di emendamenti – aggiunge il presidente della Camera – Non si può fare tutto in remoto, c’è una procedura lunga e complessa”. 

Poi, a una domanda sulla coesione politica in questo momento di emergenza, Fico risponde: “Nella conferenza di ieri dei capigruppo c’è stata massima collaborazione. Così come successo al voto sullo scostamento di bilancio, auspico quindi che questa collaborazione tra le forze politiche continui, deve continuare, perché dobbiamo essere tutti uniti più che mai”. “Siamo semplici servitori dello Stato, io così mi sento”, rimarca il presidente della Camera. 

“Voglio dire una cosa a tutti i cittadini italiani – dice in conclusione – noi da questa emergenza ne usciamo al 100% e se collaboriamo tutti ne usciamo prima di quanto pensiamo”.  

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