“In Veneto abbiamo indici da zona gialla”. Ad annunciarlo il presidente del Veneto Luca Zaia oggi nel corso del punto stampa spiegando che “lo eravamo anche la scorsa settimana, ma con il nuovo decreto saremo in zona gialla da lunedì prossimo”. “L’Rt è a 0,71 e un’incidenza di 126,8 – ha spiegato – l’occupazione nelle terapie intensive del 22% (con il limite al 30%) e nelle aree non critiche al 20% (rispetto al limite del 40%). Quindi, siamo di fatto in zona gialla”.
Quanto al decreto riaperture, approvato ieri sera, “condivido la posizione di astensione presa dalla Lega: è una posizione di responsabilità, quella di portare le istanze della gente”, ha detto Zaia spiegando che “quello della Lega non è un gioco al rialzo: questo è un governo di unità nazionale ed è stato giusto che la Lega ne faccia parte. Ma Salvini ha portato giustamente le istanze dei cittadini, e il presidente del Consiglio Draghi sa che ha dalla sua parte una forza politica che porta, appunto, le richieste dei cittadini.
“Spero vi sia una revisione del decreto”, è l’auspicio del presidente della Regione Veneto il quale ha tenuto a sottolineare che “non sarebbe una marcia indietro, non dico oggi, ma nei prossimi giorni credo che sarebbe ragionevole un ‘tagliando’ del decreto”. Tra i punti fondamentali vi è quello del “coprifuoco alle 22 e il 70% di studenti in presenza”.
“Ci eravamo accordati come Regioni ad una presenza in classe alle superiori al 60% e ci siamo ritrovati con il 70%: non ci siamo -ha avvertito Zaia- certo, le scuole vanno aperte ma noi chiediamo che si torni al 60% di presenze altrimenti sballa tutto perché non ci sono gli autobus sufficienti”. Il governatore del Veneto si è detto però ottimista: “Immagino ci siano margini di aggiustamenti e di dialogo”.
“Così mettiamo a rischio la prossima stagione turistica”, è il duro giudizio di Zaia. “Voi andreste in vacanza in un posto dove alle 22 dovete chiudervi in albergo o in tenda se andate in campeggio? -ha chiesto ai giornalisti presenti in conferenza stampa – no, cerchereste un posto dove il coprifuoco non c’è”.
E il governatore del Veneto ha avvertito: “L’economia della nostra regione vive con l’industria del turismo e noi abbiamo l’obbligo di essere chiari con i turisti stranieri, che sono il 68% delle presenze in Veneto”. Per questo, ha assicurato il presidente della Regione “noi saremo aperti e non rinunciamo a questa stagione”, ha concluso.