Covid Italia, Vaia: “Omicron dopo terza dose possibile scudo da altre varianti”

(Adnkronos) – “La variante Omicron potrebbe proteggerci anche rispetto ad altre varianti che potrebbero svilupparsi”. Lo ha sottolineato il direttore dell’Istituto nazionale per le malattie infettive Spallanzani (inmi) di Roma, Francesco Vaia, spiegando che “dai primi risultati che stiamo vedendo da uno studio dello Spallanzani, dove abbiamo messo sotto osservazione i contagiati da Omicron che avevano fatto la terza dose per verificare l’immunità, aver avuto Omicron dopo la terza dose sembrerebbe essere molto protettivo rispetto a chi ad esempio si è infettato con Alfa e Delta”. Tuttavia “l’aggiornamento del vaccino verso nuove varianti, oggi Omicron, è l’obiettivo”, ha detto ospite del liceo romano Mamiani per un dibattito con il giornalista Corrado Formigli e gli studenti. Incontro in streaming perché il liceo romano ha le classi in Dad da oggi. 

Secondo Vaia “serve oggi una semplificazione totale delle misure. Basta con il ‘tamponificio’, se sono a casa positivo e asintomatico dopo 5 giorni posso uscire senza fare il tampone. Oggi la mascherina all’aperto non ha nessun senso, serve il buon senso anche in questo se ci sono situazioni di assembramento va tenuta, altrimenti no”. “Chi aveva detto che febbraio sarebbe stato un disastro per colpa delle scuole aperte ha causato un danno, non è stato così”, ha precisato riferendosi ad alcuni esperti catastrofisti sul post gennaio. 

Per le scuola, ha quindi ribadito Vaia, “pensare di cambiare continuamente l’aria aprendo le finestre mi sembra assurdo”, come far tenere “sempre la mascherina agli studenti in classe. In un Paese moderno serve un maggiore impegno. Abbiamo verificato che la ventilazione meccanica in aula è tre volte più efficace della mascherina Ffp2, ho chiesto da tempo un intervento del Governo e lo continuo a fare: serve un piano Marshall per le scuole per renderle sicure con gli impianti di ventilazione”. 

Vaia ha quindi chiesto ai ragazzi di “continuare a vivere questa emergenza – che per tanti versi ha pesato molto più sui giovani – come una opportunità. Siamo alla coda della pandemia e i ragazzi non devono avere paura rispetto alle cose che avvengono, c’è sempre la possibilità di superare i problemi. Il Covid ha disvelato alcune incapacità del sistema ma, come abbiamo visto nei giorni passati, serve anche costruire una classe dirigente migliore e se fossi giovane avrei questo come traguardo”. 

 

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