Covid Italia, raddoppiati i ricoveri tra i bambini

Covid Italia, è boom di ricoveri tra i minori. E’ il dato più significativo della settimana 14-21 dicembre nel report della Fiaso. Nei 4 ospedali pediatrici e nei reparti di pediatria dei 21 ospedali sentinella della Federazione italiana Aziende sanitarie e ospedaliere, il numero dei bambini ricoverati è praticamente raddoppiato, passando da 23 a 45, con un incremento pari al 96%. Tra i piccoli degenti – emerge dal report Fiaso – il 69% ha tra 0 e 4 anni mentre la restante parte del 31% ha tra 5 e 18 anni. Nessuno dei minori sopra i 5 anni era stato vaccinato con ciclo completo. Da sottolineare, tuttavia, che la metà dei bambini finiti in ospedale, precisamente il 49%, ha un genitore non vaccinato e ben il 38% ha entrambi i genitori no vax. 

NON VACCINATI – L’incremento dei non vaccinati nei reparti ordinari è del 16,7% mentre diminuiscono del 2% i vaccinati ricoverati. E i pazienti non vaccinati ammontano al 53% del totale, emerge dal report. Fiaso registra inoltre che il tasso di crescita dei ricoveri Covid rimane più o meno stabile al 7%. Il numero dei pazienti ospedalizzati per Covid cresce, dunque, a ritmo costante ma – spiega la Fiaso – è a tutti gli effetti una pandemia a due velocità: accelera per quanto riguarda il numero dei no vax, frena in relazione ai pazienti vaccinati. A finire in ospedale per aver contratto il virus sono sempre più soggetti non vaccinati.  

La rilevazione nei 21 ospedali, un totale di 1.301 pazienti adulti, conferma il trend di crescita delle ospedalizzazioni pari al 7%, un dato simile anche se lievemente più basso rispetto a una settimana fa quando era stato registrato un aumento dell’8,5%. Netta la differenza di età fra vaccinati e non: i primi hanno in media 73 anni, i secondi 63 anni ovvero 10 anni in meno. Maggiori anche le comorbidità fra i vaccinati (73%), fra i non vaccinati, invece, il 50% dei ricoverati non soffriva di altre patologie. Netta prevalenza di soggetti di sesso maschile fra i ricoverati, che è accentuata rispetto alla settimana scorsa. 

“Siamo di fronte a due epidemie: una che corre e riguarda i no vax che finiscono in rianimazione e sviluppano forme gravi della malattia da Covid e una più lenta che coinvolge i vaccinati, per lo più persone di età avanzata e con gravi patologie pregresse, e che non hanno ancora fatto la terza dose”,commenta il presidente Fiaso Giovanni Migliore. “Questo evidenzia ancora di più l’importanza della vaccinazione nella protezione dalla malattia e in particolare l’anticipazione della terza dose per i fragili”, conclude. 

TERAPIE INTENSIVE – In una settimana la crescita nei reparti intensivi dei pazienti Covid è stata del 5%. Nelle rianimazioni continuano ad essere estremamente diverse le proporzioni fra vaccinati e non: i no vax sono circa il 70% del totale dei pazienti e sono più nettamente giovani. Anche il range di età nei due gruppi è diverso: il più giovane no vax finito in terapia intensiva ha 21 anni, il più anziano 89, mentre fra i vaccinati il più piccolo ha 37 anni. Tra i vaccinati l’88% ha completato il ciclo vaccinale con 2 dosi da oltre 4 mesi e non ha eseguito la dose booster raccomandata. 

 

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