Coronavirus Lazio, oltre 2mila casi e 118 decessi  

“Sono 2.013 gli attuali casi positivi Covid-19 nella Regione Lazio. Di cui 895 sono in isolamento domiciliare, 992 sono ricoverati non in terapia intensiva, 126 in terapia intensiva. Sono 118 i pazienti deceduti e 164 le persone guarite”. E’ il bollettino della task force della Regione Lazio.  

“Oggi registriamo un dato di 199 casi di positività e un trend in leggero calo e per la prima volta sotto il 10% ovvero al 9,5%. Sono in totale 68 i casi odierni che fanno riferimento alle case di riposo, circa 1/3 del totale e si confermano dunque situazioni sulle quali mantenere altissima l’attenzione. Sono partite le verifiche nelle case di riposo. Continuano ad essere in aumento i guariti che nelle ultime 24 ore salgono di 9 unità arrivando a 164 totali. E’ avvenuto un parto al Gemelli di una donna positiva al Covid-19 ed è andato tutto bene” ha sottolineato l’assessore alla Sanità e integrazione sociosanitaria della Regione Lazio Alessio D’Amato, in una nota, al termine dell’odierna videoconferenza della task-force regionale per il Covid-19 con i direttori generali delle Asl, aziende ospedaliere, policlinici universitari e ospedale pediatrico Bambino Gesù. 

“E’ partito infine il Covid Hospital di Tor Vergata e da oggi nella rete anche l’ospedale Israelitico. Sono usciti dalla sorveglianza domiciliare in 7.035 e sono 12 i decessi”, ha aggiunto D’Amato. La nuova app della Regione ‘LazioDrCovid’ in collaborazione con i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta ha già registrato oltre 68mila utenti che hanno scaricato l’applicazione e 1.800 medici di famiglia e 230 pediatri di libera scelta collegati.  

La Regione Lazio, sottolinea la task force della Regione Lazio sui propri social, “è quarta regione italiana per numero di tamponi: ne sono stati effettuati oltre 22 mila. Uno sforzo enorme, superando di gran lunga regioni che hanno molti più casi positivi. Inoltre il Lazio è stata l’unica regione a varare un documento per la sorveglianza degli operatori sanitari per il quale si prevede di effettuare il test su ogni operatore considerato a rischio. Adesso c’è un allarme forniture kit estrazione Rna e Dna da parte delle società fornitrici, vi è un accaparramento a livello mondiale”.  

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