“Sottolineo ancora una volta l’importanza di mettere in pratica tutte le misure, le raccomandazioni” di prevenzione del coronavirus. “Voglio evidenziare l’importanza di adottare questo tipo di atteggiamenti e sottolineare la responsabilità” che ognuno di noi ha nel rispettare “le raccomandazioni, che sono ormai un refrain che da giorni ripetiamo, perché abbiamo evidenze di atteggiamenti superficiali, non consapevoli del rischio che si corre e si fa correre nel violarli”. Ad evidenziarlo il presidente dell’Istituto superiore di sanità (Iss), Silvio Brusaferro, in conferenza stampa alla Protezione civile sull’emergenza coronavirus.
“Le analisi che stiamo conducendo sui pazienti morti con infezione da coronavirus ci mostrano come le persone che muoiono siano anziane, con un’età media di 81 anni, prevalentemente maschi e portatori di più patologie: oltre l’80% ha più di due malattie, il 60% ne ha più di tre e solo il 2% non ne aveva nessuna. Si tratta soprattutto di 80-90enni, le figure più fragili”, ha aggiunto.
“Le temperature più alte di certo riducono l’affollamento in ambienti chiusi, ma non abbiamo evidenze a oggi che ci dicano che se ci sono 40 gradi il virus non si trasmette e su questo stiamo lavorando”, ha detto ancora. “Il possibile rallentamento che si potrebbe verificare -ha ipotizzato- è legato al fatto che nella bella stagione i contatti possono avvenire più spesso all’aperto”.
“In virtù della loro fragilità, gli anziani assumano un comportamento di protezione e si muovano meno possibile. Se devono muoversi evitino luoghi affollati e soprattutto non si rechino in sale di attese di studi medici, pronto soccorso o altri luoghi dove avvengono contatti stretti”, ha detto ancora.