“Il tampone non può essere un alibi per continuare ad avere abitudini improprie. Non è uno strumento di difesa. Vanno applicate onestamente le misure di distanza sociale previste. E chi sta male deve stare a casa. Inutile fare la corsa al tampone, che rappresenta una risorsa importante da utilizzare quando è davvero indicata”. Lo ha detto all’Adnkronos Salute Maria Capobianchi, responsabile del laboratorio dell’Istituto Lazzaro Spallanzani di Roma, una delle tre dottoresse che oltre un mese fa ha isolato per la prima volta in Italia il nuovo coronavirus.
“Il tampone è un presidio medico sanitario importante, ma se fatto inappropriatamente rischia di rappresentare uno spreco di risorse”, ha aggiunto Capobianchi. “Quindi cerchiamo di essere efficaci scegliendo in modo opportuno quando e dove effettuare i tamponi. Le nostre energie vanno usate per i pazienti che hanno bisogno di un intervento, non per chi ha paura di aver contratto il virus”, ha aggiunto Capobianchi, ricordando che le misure di distanza sociale “sono precauzioni altruistiche, che consentono di proteggere oltre se stessi, anche gli altri”.