Coronavirus, eccezionale operazione al cuore per paziente positivo 

Un uomo di 60 anni affetto da Coronavirus è stato sottoposto a un intervento di cardiochirurgia dopo essere andato in arresto cardiaco. L’operazione d’urgenza è stata effettuata dall’equipe di terapia intensiva polivalente, terapia intensiva cardiochirurgica e cardiochirurgia, dell’azienda ospedaliera di Alessandria. Il paziente ha manifestato arresto cardiaco a causa di una patologia tromboembolica polmonare massiva correlata all’infezione e all’immobilità.  

L’uomo ha presentato all’improvviso una grave instabilità emodinamica con ipotensione severa rapidamente evoluta in arresto cardiocircolatorio, senza risposta alle manovre di rianimazione. L’ecocardiografia eseguita in emergenza al letto del malato evidenziava un’embolia polmonare massiva acuta con un quadro clinico di progressiva instabilità emodinamica, nonostante il trattamento con terapia medica ottimale. L’operazione rappresentava l’unica possibilità per salvargli la vita. Pertanto il paziente è stato sottoposto ad intervento cardiochirurgico di tromboembolectomia polmonare in emergenza direttamente al letto del malato in circolazione extracorporea. “Non sono ancora descritte al mondo al momento attuale esperienze analoghe in pazienti con tali caratteristiche”, fa sapere il nosocomio.  

Gli staff medici e chirurgici hanno dovuto eseguire l’intervento in condizioni difficili a causa delle necessità di trattare e operare il paziente con i sistemi di protezione richiesti dall’emergenza Covid. “Non ci siamo mai trovati in una situazione di emergenza simile con un paziente così giovane, aveva il cuore fermo e i farmaci non erano più utilizzabili. Per questo abbiamo deciso di intervenire, pur sapendo che era contagiato da coronavirus”, spiega all’Adnkronos il dottor Andrea Audo, alla guida dell’equipe di medici che ha effettuato l’operazione.  

“Non sapendolo, abbiamo già operato pazienti positivi al coronavirus dall’inizio dell’emergenza. Ma non per una patologia correlata a un arresto cardiaco. Quando sai che sono positivi cerchi di non operarli. Non è stato un intervento estremamente complesso, ma erano molto complesse le condizioni di lavoro: gestire il malato in arresto cardiaco, aprire di corsa il torace con gli scafandri che si appannavano…nemmeno i cinesi hanno mai descritto interventi del genere”, evidenzia Audo.  

L’equipe era composta da una decina di medici, l’intervento è durato circa 5 ore. “In una situazione del genere, con le poche risorse che abbiamo, si è creato un momento favorevole e ci siamo potuti dedicare a questo paziente. A questo punto, deve vincere solo la sua battaglia con il coronavirus”, conclude Audo.  

Dopo l’operazione, l’uomo ha ripreso un ritmo cardiaco spontaneo e attualmente presenta discreto compenso emodinamico con necessità di supporto farmacologico e ventilatorio. Il paziente è in lento e progressivo miglioramento. Le sue condizioni vengono descritte come “stabili ma sempre critiche”. “Ma lo erano già per la patologia che lo ha portato in rianimazione, una polmonite da Covid”, spiega la dottoressa Valeria Bonato del reparto di anestesia e rianimazione dell’ospedale di Alessandria. “Nei prossimi giorni sarà effettuata una valutazione neurologica per valutare eventuali danni a livello cerebrale -spiega all’Adnkronos-. Non si può ancora ritenere fuori pericolo e la prognosi resta riservata”.  

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