Adolescenti dipendenti dal web: in Italia sono 700mila

Preoccupa la situazione in Italia, sempre più adolescenti sono dipendenti dal web e il tempo medio trascorso su internet continua a salire.
adolescenti dipendenti web

Preoccupa la situazione in Italia, sempre più adolescenti sono dipendenti dal web e il tempo medio trascorso su internet continua a salire. Gli psichiatri chiedono una maggior attenzione sulla tematica e, a questo punto, non la si può più sottovalutare.

700mila adolescenti dipendenti dal web in Italia

Ogni tanto torna a galla l’argomento e se ne discute per qualche giorno. In tutto il mondo l’utilizzo di internet ha raggiunto livelli altissimi, soprattutto tra i più giovani che ora però faticano a rimanerne senza, anche solo per qualche ora.

Tra loro, però, c’è chi l’ha fatta diventare una vera e propria patologia. In Italia il numero di adolescenti dipendenti dal web è pari a 700mila, ed è in aumento. Tra questi, ben 100mila usano compulsivamente TikTok e Instagram, stesso numero anche per coloro i quali trascorrono mesi interi tra le mura di una camera navigando sul web.

Il numero cresce vertiginosamente e raggiunge i 500mila tra coloro che giocano compulsivamente ai videogame. Sfaccettature diverse di un problema comune, e ora gli psichiatri chiedono d’intervenire.

Un rischio reale, le parole degli esperti

Claudio Mencacci, co-presidente Società di NeuroPsicoFarmacologi, ha messo in luce quale sia la situazione di molti adolescenti e dei rischi che stanno correndo:

“I ragazzi oggi sono più spesso vittime di ansia e depressione, meno inseriti nel tessuto sociale rispetto ai coetanei di 20 anni fa. Pandemia, guerre, crisi ambientali amplificano un disagio che era già presente”.

Matteo Balestrieri, professore di Psichiatria all’Università di Udine, ha proseguito:

Occorre osservarli, a casa e in classe per cogliere i segnali del disagio, imparando a discriminare i segni di un disturbo”.

Un ulteriore intervento è stato fatto da Stefano Berloffa dell’Uoc di Psichiatria dell’Età Evolutiva: “La dipendenza da dispositivi è riconoscibile da vari segni: impiego nei momenti di stress, astinenza, mentire sull’uso, perdita di altri interessi. Spesso si associa a disturbo ossessivo-compulsivo”.

I risultati dello studio

Lo studio è stato promosso dal Dipartimento Politiche Antidroga e dal Centro Nazionale Dipendenze dell’Istituto di Sanità, per poi essere discusso nel convegno, tenutosi a Cagliari, della Società di NeuroPsicoFarmacologia e Società di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza.

I dati raccolti dall’Irccs Stella Maris e dalla Ausl di Bologna sono molto preoccupanti. Su un campione di 8.700 studenti fra gli 11 e i 17 anni, circa il 12% è dipendente dai videogame. Il 2,5% di loro utilizza compulsivamente i social e l’1,8% rimane chiuso in camera a utilizzare computer e smartphone.

Quali sono i rischi

Passare troppo tempo sui social media o sui giochi online può portare ad un‘assenza di contatto effettivo tra le persone, rendendo più difficile la costruzione di relazioni sociali. Trascorrere molte ore seduti davanti a uno schermo può anche contribuire ad uno stile di vita poco salutare, allontanandosi dalla possibilità di fare attività fisica e di mantenere un’alimentazione corretta.

A livello emotivo, la dipendenza da queste attività può aumentare il rischio di problemi di salute mentale come ansia, depressione e isolamento sociale. Questa dipendenza può anche rendere più difficile interagire con le persone nella vita reale e può aumentare la difficoltà nell’affrontare gli obblighi quotidiani come il lavoro o lo studio.

A questo punto appare chiaro che bisogna cercare di ridurre il numero di adolescenti dipendenti dal web, per salvaguardare la loro salute senza sottovalutare più il problema.

Leggi anche: Obesità infantile, Italia tra i primi Paesi in classifica: ecco i dati

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