Sport all’aperto, le misure: distanze e percorsi delimitati 

Tra le attività contemplate dalla conferenza regioni c’è anche, naturalmente, quella fisica all’aperto. Non solo palestre, dunque, ma anche impianti sportivi dove si pratica attività all’aperto che hanno strutture di servizio al chiuso come reception, deposito attrezzi, sala ricezione, spogliatoi, direzione gara. Tutti questi dovranno informare i relativi ospiti o clienti sulle linee guida adottate per la ripresa e redigere un programma delle attività il più possibile pianificato così da dissuadere eventuali assembramenti. Potrà essere rilevata la temperatura corporea, che non deve mai superare i 37,5 gradi mentre è necessario distanziare attrezzi e macchine per garantire gli spazi necessari per il rispetto della distanza di sicurezza delimitando le zone di rispetto e i percorsi con distanza minima fra le persone non inferiore a 1 metro, quando non si svolge attività fisica, al contrario è d’obbligo mantenere una separazione di almeno 2 metri con particolare attenzione alle attività più intense. 

Disposta, nell’ambito delle regole da rispettare, la presenza di personale formato per verificare e indirizzare gli utenti al rispetto di tutte le norme igieniche e distanziamento sociale. E poi, come per tutti, vale la pulizia e la disinfezione dell’ambiente e di attrezzi e macchine al termine di ogni seduta di allenamento individuale. Gli attrezzi e le macchine che non possono essere disinfettati non devono essere usati. 

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